Qualche anno più tardi la sede venne spostata, in locali più spaziosi sempre in via Cottolengo, poco dopo la Chiesa di Santa Croce (ij Batù).
Verso la fine del secolo XIX, la Direzione della Società deliberò di edificare una sede sociale in proprio. E quindi negli anni 1904/6 venne costruito un bell’edificio a due piani in via Marconi che diventerà la sede della Società e lo è tutt’ora. I numerosi soci muratori, fornaciai, carpentieri, manovali ecc. contribuirono volontariamente con il proprio lavoro alla costruzione dell’edificio che venne anche dotato di un bel forno per il pane. Da quel momento infatti la Società Operaia aprì anche uno spaccio alimentare e di rivendita pane per i soci, dove i prezzi praticati erano naturalmente calmierati rispetto al libero mercato.
Dal 1905 venne anche organizzata una scuola serale per adulti d’ambo i sessi aperta nei mesi invernali dove per molti anni insegnò gratuitamente il maestro elementare Gaspare Piccolo.
Poi col diffondersi del socialismo anche nelle campagne torinesi, le varie Società Operaie della zona come quelle di Candiolo, None, Nichelino, La Loggia ed anche Vinovo, assunsero una connotazione più marcatamente sociale o socialista. La qual cosa ebbe marcate ripercussioni tra i soci ed anche tra i componenti della Direzione negli anni 1922-26 con la nascita e l’affermazione del movimento fascista.
Nel decennio successivo e negli anni della seconda guerra mondiale la Società Operaia di Vinovo riuscì a condurre una normale esistenza ed attività  cambiando la ragione sociale e diventando una Cooperativa aderente all’Ente Nazionale del cooperativismo.  Venne così evitato l’incorporamento  negli Enti fascisti del tempo tipo il Dopolavoro esistente anche a Vinovo. Il forno da pane  fu attivo fino al 1945.
Terminata la guerra  dal 1945  la denominazione ritornò alla dicitura originale e cioè Società  di Mutuo Soccorso ed Istruzione tra operai e agricoltori di Vinovo e venne anche rinnovato il Consiglio d’amministrazione con nuove persone. In quegli anni  di ricostruzione di ogni cosa dalle macerie causate dalla guerra,  venne eletto alla Presidenza del sodalizio il sig. Francesco Griffa che si prodigò per ben 17 anni in favore della Società.

Negli anni 80/90 dello scorso secolo, sotto la Presidenza del cav. Francesco Pejretti, la Società Operaia continuò l’attività nonostante diverse difficoltà. A cavallo dei due secoli sotto la valida ed attiva, Presidenza di Giovanni Griffa figlio del Presidente degli anni del dopoguerra, vanno ricordate due meritorie iniziative con ricaduta su tutta la popolazione vinovese. La prima è la costituzione nel 1992 della T.E.S.A. cioè del servizio di accompagnamento con autovetture per fini sanitari rivolto agli anziani ed inabili e la seconda è quella della cassa mutua integrativa che come dice il nome integra il servizio mutua statale.
Va ancora ricordata la ristrutturazione del vecchio edificio con intervento della Regione Piemonte e della Fondazione CRT Unicredito ed anche l’allestimento di una foresteria composta da due stanze e servizi.

Presidenti della Società Operaia dal 1920 ad oggi